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Tribù Salsera - Curiosità
Dimagrire ballando Salsa
(tratto dalla rivista LATINO! n.25)

Ormai l'estate è finita e per chi ancora una volta in spiaggia non si è sentito soddisfatto della propria forma fisica, sarebbe il momento ideale per impegnarsi già da prossimi mesi per non rivivere la stessa situazione il prossimo anno.
Non stiamo parlando di lunghe, noiose e faticose ore passate in palestra, stiamo parlando di DIMAGRIRE BALLANDO!!!
Certo, è possibile, c'è solo l'imbarazzo della scelta… In effetti, chi è alla ricerca della forma migliore, oltre a sudare e bruciare calorie a ritmo di salsa, merengue, bachata, potrà farlo sorridendo e divertendosi.
Ballare per un'ora la salsa o il merengue consente di bruciare dalle 320 alle 450 calorie. Decisamente tanto, se si pensa che una donna di 55 chili alle prese con un semplice ballo liscio non brucia più di 198 calorie in un'ora o 230 con il ballo moderno.
I motivi per cui i neofiti di ogni età si avvicinano alla danza sono tanti: ballare fa bene, non soltanto per l'esercizio fisico che permette di bruciare calorie e tonificare i muscoli, ma per il valore sociale che il ballo rappresenta.
In un'ora di danza, a seconda della specialità prescelta, si bruciano dalle 300 alle 600 calorie, ma non è soltanto questione di fitness.
Ballando si possono rassodare i glutei, come nel flamenco, si può migliorare la postura, oppure tonificare addominali e cosce con i balli latinoamericani.
A trarre vantaggio dalla danza sono anche polpacci e caviglie, che si snelliscono e si assottigliano. I benefici per la silhouette sono molteplici e anche il modo di camminare e correre migliorano notevolmente. Ma ballare spesso significa anche socializzare, specialmente nei balli come il tango, la salsa e il merengue.
Ballare mette di buon umore, permette di fare nuovi incontri e serve ad allenare il sistema cardio-vascolare. Non resta che scegliere la disciplina giusta. Il consiglio per dimagrire senza stress e diete severe è di andare a ballare almeno due volte alla settimana, ballando davvero però, non stando seduti a sorseggiare qualche bibita ipercalorica. Salsa, merengue, bachata, ma anche il reggaetòn, aiutano a dimagrire, rassodano e danno tono al fisico. A favore del ballo in discoteca e non in palestra possiamo dire che il contesto della sala da ballo è più piacevole e mondano. L'importante forse è non comportarsi in discoteca come se fossimo in palestra e viceversa.
E soprattutto non abbuffarsi quando si arriva a casa dando libero sfogo ai classici languori notturni dopo la disco… Così bailando y bailando potremo sfoggiare una buona forma fisica ed essere pronti per la prossima estate.
Grafico Calorie Bruciate

IL CARNEVALE

Antiche tradizioni culturali tengono manifestazioni ben distinte nelle diverse regioni cubane. Tra queste le più note e frequentate sono quelle di Santiago de Cuba e dell'Habana.
Le feste popolari a Cuba hanno una origine religiosa. Rituali, ornamenti, balli e mascheramenti raffigurano simboli di dedizione e culto ereditati dagli antenati, che li importarono dai vari Continenti. E' evidente la supremazia dell’origine africana, ma non si può tralasciare l'influenza asiatica, francese e spagnola. Così nelle varie regioni del Paese si organizzano feste che coincidono con ricorrenze cattoliche come a Santiago, a San Juan o a San Cristobal.

FESTE D'ESTATE A CUBA

Se ci si vuole limitare strettamente al significato che il dizionario dà del termine "Carnevale" e cioè "Tempo che si dedicava ai divertimenti dopo l'Epifania (6 gennaio) e fino al mercoledì delle Ceneri", in effetti a Cuba a questa data non esiste una vera tradizione di feste popolari. Il concetto di Carnevale si generalizzò da quando le varie regioni fecero proprie feste e tradizioni delle altre inclusi banchetti, consumi di liquori, competizioni e balli anche se marginalmente alle proprie ritualità religiose.
Il grosso delle feste popolari nella Isola Maggiore si tiene nei mesi di luglio e agosto, ma in molte città si tengono anche in altri periodi. All'Habana il carnevale inizialmente si celebrava nel mese di febbraio mentre ora le manifestazioni si concentrano nei fine settimana compresi tra la metà di luglio e la metà di agosto. Il motivo è che in estate ci sono le vacanze scolastiche e di conseguenza le vacanze per la maggior parte della popolazione.

SANTIAGO DE CUBA
Le città di Santiago de Cuba (oriente dell'isola) e di Santo Spirito (al centro) mantengono le tradizioni del Santo Apostolo con tutti i connessi festeggiamenti popolari. Tutti gli anni il giorno 25 luglio deve restare incluso tra le celebrazioni del carnevale che in ogni caso mantiene le proprie diversificazioni tra le varie località per ciò che concerne creatività e mascheramenti. Secondo alcune fonti la “conga” e la “comparsa” (gruppi danzanti con pupazzi e adornamenti vari) traggono le loro origini dalle feste del Santo Apostolo che si arricchirono fino a divenire elementi essenziali di tutto il carnevale.
Il documento più antico riferito al tema carnevalizio, che si conserva negli archivi della città di Santo Spirito, è datato 1823 e si riferisce ai passeggeri a cavallo e in carrozza che attraversavano la città e annunciavano che era il momento di mascherarsi e che si poteva dare inizio ai balli in maschera fino all'ora delle preghiere.
Con il passare del tempo ai passanti si affiancarono le carrozze che venivano curate nei disegni e colori per essere belle sì da poter conquistare le giovani donne. Ma oltre la bellezza delle carrozze, era soprattutto il ritmo ed il sabor del cubano a trasmettere il giusto risalto alle manifestazioni.

DIFFERENZE ED UGUAGLIANZE

Balli, rinfreschi, dolci e liquori sono comuni a tutto il carnevale mentre ciascuna regione ha la sua specialità. Il carnevale dell'Habana è una festa vera. A ciascun lato del celebre Malecòn si collocano grandi piattaforme dove vengono sistemate sedie e poltrone dove la gente prende posto per ammirare il passaggio dei carri e delle maschere. Equipe di gastronomi offrono pietanze di ogni genere e bibite agli spettatori, mentre le diverse orchestre e gruppi musicali riempiono di note festose l'atmosfera. A Santiago de Cuba e Santo Spirito la gente balla dietro le congas e le comparse nelle ore che precedono la sfilata di carrozze e maschere che passano davanti a una giuria che alla fine premierà le migliori.
In vari posti delle regioni centrali di Cuba, dove sono più sentite le tradizioni, le feste mostrano altre particolarità. A Remerdios, Zaza del Medio, Taguasco, Cabaiguàn e Moron le chiamano "parrandas" (baldoria).
Durante tutto l'anno gli abitanti di queste regioni trascorrono molto del loro tempo a preparare fuochi artificiali che durante i giorni di festa costituiscono un elemento unificatore. Il fuoco illumina la notte mentre due gruppi opposti si fronteggiano e si confrontano e poi alla fine ci sarà comunque un vincitore. Si improvvisano gare tra gruppi di città vicine ma tutto poi termina con balli e parrandas.
I cubani vivono pensando al carnevale. Questo è per loro come una vacanza, un compleanno, come il festeggiamento dell'ultimo dell'anno o il capodanno. Né la crisi economica, né i cicloni, né i torrenziali acquazzoni estivi fermano il carnevale.
Il carattere allegro e socievole del cubano caratterizza lo splendore di queste feste e il ritmo e il sabor delle fanciulle si evidenzia nel corso dei festeggiamenti. Perché, come dice il grande Isaac Delgado:
“...no hay que llorar que la vida es un carnaval y es màs bello vivir cantando…”
…non c'è da piangere perché la vita è un carnevale ed è più bello vivere cantando…


SIMBOLI DI CUBA


LA BANDIERA
La bandiera cubana, creata dal generale Narciso Lòpez nel 1849, fu issata per la prima volta nella città di Càrdenas nel 1850, allorché il potere coloniale spagnolo fu rovesciato da un gruppo di rivoltosi. La stella solitaria a cinque punte rappresentava lo stato libero, indipendente e sovrano che doveva essere Cuba. Il rosso rappresentava l’unione dei cubani, situato dentro un triangolo come chiara allusione alla triade degli ideali francesi di libertà, uguaglianza e fraternità. Le fasce bianche per la purezza e virtù mentre quelle azzurre (tre come i dipartimenti nei quali si divideva l’Isola) sottolineavano gli elevati e celestiali ideali dei patrioti.

La simbologia di Cuba si identifica in tre elementi naturali che la contraddistinguono per l'attenzione e il rispetto per la natura che da sempre il popolo cubano ha per la propria terra.

FIORE NAZIONALE: MARIPOSA
Il Fiore Nazionale di Cuba è anche conosciuto come “caña de àmbar” (canna di ambra) e il suo nome scientifico è Hedychium Coronarium Koenig, della famiglia delle Zingiberacee (alpinacee). Il suo nome viene dalla somiglianza all’insetto lepidottero. Non è endemico di Cuba, bensì dell’Asia, ma sui fertili margini di fiumi e ruscelli, così come in altri luoghi umidi, è stato favorito dal gradevole clima e si è adattato meravigliosamente al suolo cubano. Fu nel 1936 che i botanici del Jardìn de la Paz in Argentina chiesero ai loro omologhi cubani di determinare quale potrebbe essere stato il fiore nazionale. Il 13 ottobre dello stesso anno, fu scelta la mariposa, dovuto al fatto che il suo colore bianco rappresenta la purezza degli ideali indipendentisti, è simbolo di pace, è un elemento presente nelle fasce della bandiera nazionale, così come la forma dei suoi fiori uniti allo stelo centrale sono simbolo dell’unione dei cubani. È, inoltre, paradigma della grazia e leggiadria della donna cubana e, secondo la tradizione verbale, si narra che durante le guerre di indipendenza, in questi fiori raccolti in veli e scialli si nascondevano messaggi per l’esercito liberatore.

UCCELLO NAZIONALE: IL TOCORORO
È un uccello endemico di Cuba, dai colori belli e vistosi. Il suo nome scientifico è Priotelus Temnurus, dell’ordine dei Trogoniformi e appartenente alla famiglia Torgodinae. È l’unico sull’Isola di questa famiglia, alla quale appartiene il quetzal, uccello nazionale del Guatemala. Chiamato dagli aborigeni cubani “guatini” -nome che gli si continua a dare in alcune provincie orientali- vive in tutto il paese in luoghi boscosi, di preferenza in montagna. Non si caratterizza per grande mobilità ed è solito riposare per lungo tempo con il collo raccolto, rimanendo così come estasiato di fronte al paesaggio e abbandona questa posizione solo per procacciarsi il cibo. In quel momento i suoi movimenti sono rapidi e precisi, sebbene a brevissima distanza. È l’uccello nazionale per due motivi: il suo splendido piumaggio dai colori vivaci e per la sua resistenza alla cattività. Considerato come l’uccello più bello di Cuba, parte del suo piumaggio verde ricorda i campi, il suo petto di piume bianche, il suo ventre di piumaggio rosso e le piume azzurre della sua testa completano il chiaro simbolismo del vessillo nazionale.

ALBERO NAZIONALE: LA PALMA REALE
È riconosciuta dai cubani come la regina dei campi, per la maestosità della sua struttura, per la sua altezza peculiare, per l’utilità che rivela e per essere, inoltre, il più numeroso fra gli alberi dell’Isola. La Palma Reale, il cui nome scientifico è Roystonea Regia O. F. Cook, appartiene alla famiglia delle palmacee, è un albero alto, eretto che raggiunge generalmente fra quaranta e cinquanta piedi di altezza, coronato da un bellissimo pennacchio di foglie pinnate, capace di suscitare una tale ammirazione che molti poeti e musicisti hanno cantato la sua eleganza. Fioriscono e crescono i suoi frutti durante quasi tutto l’anno e da tempo immemore fu utilizzata dagli aborigeni cubani per soddisfare alcune fra le necessità più vitali, dall’alimentazione per gli animali da allevamento fino al legno per la costruzione di case e le foglie per i tetti. La sua forte presenza nello Scudo Nazionale, rappresenta la libertà e indipendenza della giovane repubblica cubana, simbolo del rigoglio e fertilità del suo privilegiato suolo e, contemporaneamente, è il più utile dei suoi alberi.


LA PIANTA DEL TABACCO
(tratto da www.cubapratica.it)

Esistono 2 tipi di pianta del tabacco: il corojo e il criollo. La prima viene sempre coltivata in serra e produce delle foglie più pregiate esteticamente che si usano per la capa del sigaro, cioè la parte esterna, che deve essere liscia e vellutata. Questo tabacco chiamato "tapado" (prende questo nome appunto perché coltivato al chiuso), viene classificato in quattro "tiempos" ed in quattro sotto-categorie meno pregiate destinate al mercato locale. Tutte queste categorie sono stabilite in base alle dimensioni delle foglie, ai loro difetti e tipi di venature. Il "tapado" meno pregiato viene usato anche per l'interno o anima. Ogni tipo di foglia viene raccolta in periodi differenti distanziati da circa una settimana per ottenere una giusta maturazione. In 3 mesi un seme di soli 0,5 mm si trasforma in una pianta di oltre 2 metri di altezza che produce più di 2,3 metri quadrati di tabacco.
Dalla pianta del “criollo” si raccolgono 3 tipi di tabacco, partendo dall’alto verso il basso questi sono:
  • - il “ligero”: foglie che raccolgono più sole, le ultime che si raccolgono quindi di gusto più forte, danno un gusto deciso al sigaro;
  • - il “seco”: viene utilizzato per la “tripa“, la parte interna del sigaro, e dà l’aroma al sigaro stesso;
  • - il “volado”: miscelato al “ligero” serve anche questo per la “tripa” e dà al sigaro la capacità di rimanere acceso.
La sapiente fermentazione, stagionatura e miscela di questi 3 tipi di foglie danno personalità al sigaro.
I sigari appena prodotti vanno conservati ad una temperatura tra i 16 e 18 gradi e ad una umidità relativa tra il 65% ed il 70%. Dopo l’acquisto e fino al momento di gustarlo il sigaro va tenuto sempre in queste condizioni. Il contenitore adatto è “el humidor”, cioè l’umidificatore. I sigari che si comperano per la strada non sono certo stati conservati nell’humidor e spesso con il clima cubano, capita che siano secchi. L’humidor è una scatola o armadietto in cedro caraibico con un sistema di umidificazione e refrigerazione, un igrometro ed un termometro. Quelli più semplici sono delle scatole contenenti una spugnetta in una vasca che va tenuta sempre bagnata d’acqua. Tenendo i sigari per lungo tempo a temperature più alte di quelle consigliate, può manifestarsi un grave danno: la formazione di ”bichos”, ossia tarli che rovinano irrimediabilmente i sigari e si propagano a quelli vicini. Anche per questo diffidate dai sigari provenienti da fonti incerte. Acquistare sigari fuori dai negozi autorizzati è molto rischioso.
Solo se si conosce molto bene chi li vende e si è un buon conoscitore in materia si può azzardare di farlo. I sigari più imitati dai falsari sono i più conosciuti: Cohiba, Montecristo, Romeo y Julieta. Se chiedete infatti per strada dei marchi diversi da questi difficilmente potrete trovarli. La scatola dice ben poco. Il logo-marchio "Habanos" e il sigillo verde del governo vengono sempre prelevati dai falsari nelle fabbriche o dalle tipografie e posti sulle scatole dei falsi. Infatti nelle tipografie statali i falsari hanno amici compiacenti che li riforniscono di tutto il necessario per vestire la scatola come una originale. Il retro della scatola può dare indicazioni più precise sulla veridicità del prodotto ma anche queste indicazioni vanno prese con il beneficio del dubbio.
Nel retro della scatola si può notare il timbro a fuoco "Habanos HECHO EN CUBA totalmente a mano" ed un timbro ad inchiostro. Da questo si può risalire alla fabbrica e alla data di produzione. La presenza di questo timbro può dare una certa assicurazione sull'originalità del prodotto. Il logo autoadesivo "Habanos" come il sigillo verde governativo incollato sulla scatola non danno alcuna certezza sulla sua originalità. A volte questi non vengono applicati ma messi dentro la scatola in modo che i vari clienti dei falsari possano vedere il contenuto senza romperli. Aprendo la scatola controllate i sigari. Devono essere di colore lunghezza e larghezza uguale, avere un aspetto vellutato e le foglie che li avvolgono esternamente (capa) non devono presentare delle venature vistose. Guardando il sigaro dalla parte dove si accende (piede) non devono vedersi dei vuoti tra le foglie arrotolate di tabacco che devono essere invece ben compatte. Prendendo poi il sigaro dal "piede" provate a stringerlo un poco facendolo girare tra le dita, se esce del tabacco, il sigaro non è fatto con delle foglie intere ma con della "picadura", cioè ritagli di scarto del tabacco o è fatto a macchina. La "testa" (parte che va tagliata per fumare il sigaro) deve essere eseguita in maniera accurata in modo che sigilli perfettamente il contenuto ed esteticamente uniforme. Se poi volete avere la certezza completa prendete un sigaro e apritelo tagliandolo longitudinalmente: dall'interno vedrete la sua composizione, il suo interno (tripa) dev'essere fatto di foglie intere. Fate delle prove acquistando dei sigari ad 1 peso cubano nelle caffetterie statali ed apriteli per studiare il loro contenuto. Prima di comperare un sigaro stringetelo tra le dita, non deve essere ne troppo duro (sinonimo di una conservazione errata in un luogo secco) ne troppo morbido (poca tripa o poco consistente) e deve emanare un profumo deciso. Nel dubbio è consigliabile acquistare sigari sfusi "criolli" nelle caffetterie, costano da 1 a 5 pesos cubani e se ben conservati non sono poi male (soprattutto quelli della zona di Pinar del Rio): sono sempre dei sigari cubani! Questi spesso sono i sigari che vengono scartati durante il confezionamento delle scatole perché hanno dei lievi difetti estetici per esempio i "bauza" che hanno il loro anello di color verde. I falsari a volte mettono questi nelle scatole che tentano di vendere ai turisti, a volte invece rubano nelle fabbriche i sigari originali senza scatola che assemblano poi in casa.


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